Nel riquadro superiore dei quattro Dottori della Chiesa, sono rappresentati
i quattro Evangelisti: Marco con il simbolo del leone, perché il suo
Vangelo comincia con la predicazione di Giovanni Battista nel deserto, dove
c'erano anche bestie selvatiche; Matteo con
l'uomo alato (o l'Angelo), perché il suo Vangelo inizia con l'elenco degli
uomini antenati di Gesù; Luca con il toro (o bove), perché il suo Vangelo
comincia con la visione di Zaccaria nel tempio, ove si sacrificavano animali
come buoi e pecore; ed infine, Giovanni, simboleggiato
nell'aquila,
l'occhio che fissa il sole, perché il suo Vangelo si apre con la contemplazione
di Gesù-Dio: "In principio era il
Verbo..." (Gv 1,1).
martedì 30 gennaio 2018
lunedì 29 gennaio 2018
Cattedrale di S.Giuseppe: i Dottori della Chiesa
Sulle pareti del presbiterio della cattedrale di S.Giuseppe sono raffigurati i quattro Dottori della Chiesa, che hanno illustrato con la loro dottrina la figura e l'opera di S. Giuseppe: S. Agostino, S. Girolamo (inizialmente S.Bonaventura), S. Bernardo di Chiaravalle (inizialmente S.Gregorio) e S. Francesco di Sales.
venerdì 26 gennaio 2018
giovedì 25 gennaio 2018
mercoledì 24 gennaio 2018
Ritrovati i disegni originali del polittico della Cattedrale
IMPORTANTI DOCUMENTI DALLA DONAZIONE ALLA CATTEDRALE DELLA NIPOTE DEL PITTORE ACHILLE CARNEVALE ( 1881-1951)
Tra gli schizzi e bozzetti del pittore Achille
Carnevale (1881-1956), ritrovati i disegni originali del polittico della
Cattedrale.
Dopo la donazione alla Cattedrale di S. Giuseppe effettuata
dalla signora Teresa Pompei, nipote del pittore Achille Carnevale, dei disegni
e spolveri utilizzati per le decorazioni realizzate all'interno della chiesa, sono
stati rintracciati quattro dei cinque disegni del polittico raffigurante Cristo in gloria tra quattro angeli
musicanti.
La notizia è sicuramente d'interesse in quanto, almeno
fino ad oggi, le notizie sull'epoca di realizzazione dell'opera erano alquanto
discordanti, così come ignoto era l'autore.
Con certezza sappiamo che il Carnevale terminò le
decorazioni sulle pareti interne della chiesa nel 1922, come si evince dal
cartiglio presente nel dipinto raffigurante Sant'Agostino:
CARNEVALE DECORAVIT ANNO 1922.
La chiesa venne restituita ai fedeli in tutto il suo
splendore il 23 maggio del 1923. Nell'articolo pubblicato sul Bollettino
Diocesano Teatino del luglio successivo, non venne fatto cenno al polittico o
per dimenticanza oppure perché l'opera ancora non era stata realizzata. Bisogna
comunque tener conto che tracce del pittore a Vasto si ebbero fino al 1927.
Ricordiamo che nel marzo del 1927 l'interno della
Cattedrale venne completato con il montaggio di quattro finestroni con vetri
policromi, rappresentanti i patriarchi Abramo, Giuda, Davide e Zorobabele, realizzati
su disegni del Carnevale. Mentre, nell'ottobre dello stesso anno, vennero benedetti ed esposti al culto nella
chiesa di S. Filomena a porta Nuova i quadri de Il Cuore di Cristo Re, di S. Benedetto Giuseppe Labre e di S.
Lucia: le prime due opere sicuramente dipinte da Achille Carnevale, mentre la
terza, attribuita al pittore vastese Andrea Marchesani, risalente alla metà
dell'Ottocento, raffigurante il barone Giuseppe Antonio Rulli nelle vesti di
cavaliere Costantiniano in ginocchio davanti S. Lucia, probabilmente venne restaurata
dallo stesso Carnevale.
I quattro disegni originali del Cristo in gloria e
degli angeli musicanti si vanno ad aggiungere agli altri donati e già
consegnati alla Cattedrale di S. Giuseppe, ovvero i disegni dei quattro
evangelisti e dei quattro dottori della Chiesa (di quest'ultimi sono presenti
anche gli spolveri a grandezza naturale); gli spolveri per la realizzazione
delle lunette con le scene della vita di S. Giuseppe, i quattro Santi che hanno
illustrato la vita di S. Giuseppe, ed ancora, l'Angelo che sorregge lo stemma
della famiglia Genova, e una decorazione realizzata sull'arco presente sopra la
statua lignea di S. Giuseppe.
Lino Spadaccini
Cattedrale di S.Giuseppe. Sei lunette raccontano la vita di S.Giuseppe: "Fuga in Egitto"
In questo dipinto possiamo notare un particolare molto
interessante.
Nel disegno iniziale e nello spolvero la testa del
quadrupede è rivolta in avanti, mentre nel dipinto che oggi osserviamo in
chiesa, lo sguardo è rivolto verso chi guarda. Questa differenza è dovuta al
fatto che una decina di anni fa, durante gli ultimi lavori all'interno della
chiesa, la figura dell'asino era completamente compromessa, ed è stata
ridipinta, compiendo comunque un ottimo lavoro, secondo l'interpretazione del
restauratore.
Spolvero originale |
Particolare della testa dell'asino |
Disegno iniziale |
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