Lungo la navata
della Cattedrale di S. Giuseppe a Vasto, in sei lunette, tre per parte, il pittore
Achille Carnevale ha dipinto scene sulla vita di S. Giuseppe. Non si tratta di
affreschi, ma di semplici pitture murali e, proprio per questo, anche più
delicate e facilmente deteriorabili, attraverso l'utilizzo degli spolveri.
Questa tecnica consiste nel disegnare dapprima a grandezza naturale la
rappresentazione su un cartone preparatorio e con un ago o un'altra punta, si
perforano fittamente i contorni del disegno. Successivamente, si appoggia il
cartone forato sulla superficie da disegnare e si tamponano le parti perforate
con un sacchetto di tela riempito di carboncino o altro materiale adatto. Tolto
il cartone, si congiungono i vari punti e si completa il disegno.
Partendo dalla
porta d'ingresso, sulla parete sinistra s'incontrano:
Il sogno di Giuseppe, con la
scritta "noli timere recipere Mariam"
(Mt. 1,20). L'angelo appare in sogno a Giuseppe esortandolo a non temere di
prendere Maria in sposa.
Lo sposalizio di Giuseppe e Maria, raffigurato nella forma tipica rinascimentale, con palese richiamo allo Sposalizio della Vergine di Raffaello ed
a quella del Perugino. Giuseppe, in atto di mettere l'anello al dito a Maria,
regge un giglio fiorito, in quanto, secondo i vangeli apocrifi fu questo il
segno che lo indicò come sposo della beata Vergine.
Seguono La nascita di Gesù, La fuga in Egitto, in seguito alle persecuzioni di Erode, e L'infanzia
di Gesù, dove troviamo la Sacra Famiglia riunita intorno ad un tavolo da
falegname.
L'ultima scena
rappresenta La morte di Giuseppe, tra
Gesù adulto, la Madonna e un Angelo che sostiene una corona di fiori.
Lino Spadaccini
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