Notevole è
l'opera del Carnevale all'interno della Cattedrale di S. Giuseppe a Vasto. Agli
inizi degli anni '20 del secolo scorso, la chiesa rimase chiusa al culto per
diversi mesi per permettere la realizzazione delle decorazioni sulle pareti
interne. Il pittore terminò l'opera nel 1922, come si evince dal cartiglio
presente nel dipinto relativo a Sant'Agostino, dov'è scritto su quattro righe:
CARNEVA
LE DECOR
AVIT AN
NO 1922
La chiesa venne
restituita ai fedeli in tutto il suo splendore il 23 maggio del 1923. In
assenza del benefattore Luigi Genova, parteciparono Roberto Genova, Procuratore
Generale presso la Corte di Napoli, e Gaetano Galante, Amministratore
fiduciario a Vasto. Alla solenne funzione, presieduta dall'Arcivescovo Giuseppe
Monterisi, parteciparono 24 sacerdoti della Diocesi e autorità civili e
militari, tra le quali il Sottoprefetto ed il Sindaco di Vasto Florindo Ritucci
Chinni.
Gli altari
consacrati furono due: quello maggiore e quello della cappella laterale
dedicato alla Madonna di Lourdes. Particolarmente apprezzata risultò la
decorazione interna della chiesa. "La
decorazione della Cattedrale, opera del Prof. Carnevali di Roma, è riuscita
pregevole", si legge sul Bollettino
Diocesani Teatino del luglio 1923, "Vi è svolto il concetto della grandezza di S. Giuseppe. Nell'abside
sono effigiati i quattro Evangelisti e i quattro principali Dottori della
Chiesa che hanno parlato di S. Giuseppe: S. Girolamo, S. Agostino, S. Bernardo
e S. Francesco di Sales. Lungo la navata i principali fatti della Vita tratti
dal Vangelo col testo evangelico che vi si riferisce. Tra i fregi si riportano
le principali invocazioni delle Litanie ed effigiati alcuni santi più devoti
del Patriarca, padre putativo di Gesù, come S. Bernardino da Siena, S. Teresa,
ecc. Insomma", conclude il cronista, "la decorazione è una lezione parlante della teologia Giuseppina".
Lino Spadaccini
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