Gli "spolveri" donati sono di estrema importanza per i futuri restauri.
Donati alla Cattedrale di S. Giuseppe i disegni e gli
spolveri utilizzati dall'artista Achille Carnevale (1881-1956) per le
decorazioni realizzate all'interno della chiesa.
Ad effettuare l'importante donazione, il 4 gennaio
scorso, è stata la signora Teresa Pompei Scaramuzzi, nipote dell'artista. "È mio desiderio e speranza", si
legge nel documento di donazione, "che
i disegni possano essere conservati e, se possibile, valorizzati attraverso una
mostra o pubblicazione o qualunque altro modo che questo materiale suggerisce,
per far conoscere l'opera di mio nonno, che ha lasciato una traccia importante
nella città del Vasto".
La donatrice Teresa Pompei Scaramuzzi con Lino Spadaccini |
La donazione si compone dei disegni dei quattro
evangelisti (Matteo, Marco, Luca e Giovanni) e dei quattro dottori della Chiesa
(S. Agostino, S. Girolamo, S. Bernardo da Chiaravalle e S. Francesco di Sales, di
quest'ultimi sono presenti anche gli spolveri a grandezza naturale); gli
spolveri per la realizzazione delle lunette con le scene della vita di S.
Giuseppe (Il sogno di Giuseppe, Lo
sposalizio di Giuseppe e Maria, La Natività, La fuga in Egitto, L'infanzia di
Gesù, La morte di Giuseppe), i quattro Santi che hanno illustrato la vita
di S. Giuseppe (S. Bernardino da Siena, S. Giovanni Damasceno, S. Teresa
d'Avila e S. Ambrogio), ed ancora, l'Angelo che sorregge lo stemma della
famiglia Genova, e una decorazione realizzata sull'arco presente sopra la
statua lignea di S. Giuseppe.
Tutti gli spolveri, a grandezza naturale, sono stati
utilizzati dal Carnevale per le pitture realizzate all'interno della chiesa. In
sostanza, questa tecnica consiste nel disegnare dapprima a grandezza naturale
la rappresentazione su un cartone preparatorio, successivamente, con un ago o
un'altra punta, si perforano fittamente i contorni del disegno; si applica il
foglio sulla superficie e si batte su di esso con un sacchetto (chiamato
anch'esso spolvero) pieno di nerofumo o di altra sostanza in polvere adatta,
così da ottenere una serie di punti corrispondenti alle linee dell'originale.
Tolto il cartone, si congiungono i vari punti e si completa il disegno.
L'importanza dei disegni e degli spolveri donati è
fondamentale, non solo per il valore storico in sé, ma soprattutto perché se le
pitture nel tempo si deteriorano irreparabilmente, è possibile restaurarle
attraverso l'idea originale dell'artista. Nell'osservare i documenti donati, ad
esempio, l'occhio cade subito sull'asino presente nella lunetta della Fuga in Egitto. Nel disegno iniziale e
nello spolvero la testa del quadrupede è rivolta in avanti, mentre nel dipinto
che oggi osserviamo in chiesa, lo sguardo è rivolto verso chi guarda. Questa
differenza è dovuta al fatto che una decina di anni fa, durante gli ultimi
lavori all'interno della chiesa, la figura dell'asino era completamente
compromessa, ed è stata ridipinta, compiendo comunque un ottimo lavoro, secondo
l'interpretazione del restauratore.
Achille Carnevale nacque a Salerno il 21 luglio del
1881 da Innocente e Maria Adelaide Moriondo. Il padre di origine piemontese,
era funzionario di banca ed ebbe vari incarichi in giro per l'Italia, da poco
unificata. La madre morì a soli 24 anni, per malattia o più probabilmente per
le complicazioni durante il parto del quarto figlio, anch'egli morto con lei.
Rimasto vedovo, il padre sposò in seconde nozze con una certa Albertina, da cui
ebbe quattro figli: Silvia, Guido, Rita e Giovanni. Si stabilì poi a Roma, in
quanto funzionario della Tesoreria Centrale del Regno.
Achille nel 1909 si unì in matrimonio a Silvia Rea, da
cui ebbe due figli: Maria, nata nel 1910, ed Enrico, nato due anni dopo. Studiò
all'Accademia d'arte, seguendo anche i corsi di Architettura (la facoltà
universitaria di Architettura fu istituita solo nel 1930) come testimoniano
progetti di numerosi Istituti quali quello delle Figlie di Sant'Anna in via
Merulana e in via Portuense, entrambi nella Capitale, il convento dei
Cappuccini a Centocelle, il convento delle Suore Betlemite a Roma, il Teatro
comunale di Ciampino, oltre a case private e cappelle funerarie.
Per quanto riguarda la produzione pittorica, nel primo
periodo della carriera artistica Achille Carnevale realizzò bozzetti per scenografie
teatrali e illustrò manifesti pubblicitari. Ma la maggiore attività fu rivolta
all'arte sacra, ed in particolare per le decorazioni delle chiese, come per la
basilica di S. Teresa di Lisieux ad Anzio (tela del S. Cuore e cappella delle
Reliquie), la basilica del SS. Crocifisso a Taranto, la chiesa di S. Ubaldo a
Gubbio, i Santi per la chiesa dei Carmelitani a Tripoli in Libano, ed a Vasto
per la Cattedrale di S. Giuseppe, con il ciclo della vita di S. Giuseppe, gli
Evangelisti ed altri Santi, e per la chiesa di S. Filomena con la realizzazione
di tre quadri.
In questi giorni sono stati realizzati un sito web ed un blog, con lo scopo di far conoscere, approfondire e valorizzare il più possibile l'opera di Achille Carnevale. Per accedere basta cliccare sui seguenti link
Infine, un doveroso e sincero ringraziamento va
rivolto alla signora Teresa Pompei, da parte di don Gianfranco Travaglini e di
tutta la comunità vastese, per il nobile gesto di generosità e di grande
sensibilità nell'aver voluto donare i disegni del nonno, testimonianze concrete
dell'opera dell'artista nella nostra città.
Lino Spadaccini
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