giovedì 15 febbraio 2018

I quadri del Carnevale nella chiesa di S. Filomena a Vasto



La giornata del 30 ottobre 1927, festa di Cristo Re, viene ricordata come una giornata memorabile per la chiesa di S. Filomena, con la benedizione ed esposizione al culto dei quadri de Il Cuore di Cristo Re, di S. Benedetto Giuseppe Labre e di S. Lucia, le prime due opere del pittore Achille Carnevale, mentre la terza attribuita ad Andrea Marchesani, dipinta nella metà dell'Ottocento, raffigurante il barone Giuseppe Antonio Rulli nelle vesti di cavaliere Costantiniano in ginocchio davanti S. Lucia. "Nel primo, che sormonta l’altare maggiore", si legge sulle pagine de Il Vastese d’Oltre Oceano,"S.Giovanni Battista addita il Redentore, circondato da angioli, in un nimbo di luce, mentre ai piedi di Gesù sono in adorazione S. Romualdo e S.Margherita Maria Alacoque; nel secondo, sul primo altare a dritta, il pittore ha ritratto D. Giuseppe Antonio Rulli, che in ginocchio implora da S. Lucia la grazia della guarigione da una grave infermità agli occhi; nel terzo, sul primo altare a sinistra, che ci sembra il più bello di tutti per concezione verità di colorito e per tecnica, S. Giuseppe Benedetto Labre – che nei primi anni della seconda metà dello scorso secolo stette per qualche giorno nel Vasto – è raffigurato nell’atto di ricevere elemosina da alcuni contadini incontrati nella campagna vastese".
Dei tre quadri citati nell'articolo, si conservato i tre bozzetti originali realizzati dal Carnevale. Il bozzetto del dipinto raffigurante il Barone Giuseppe Antonio Rulli, insieme a quanto si legge nell'articolo de Il Vastese d'Oltre Oceano, farebbe pensare che sia proprio il pittore romano l'autore del dipinto. In realtà è più plausibile che il Carnevale abbia restaurato il quadro (dipinto quasi ottant'anni prima) e disegnato il bozzetto dal vero, forse da utilizzare successivamente come spunto per qualche opera sacra. A rafforzare questa tesi è soprattutto il fatto che non è alquanto credibile che nel 1927 Luigi Genova abbia commissionato un quadro rappresentante un vero e proprio atto di devozione del nonno che implora a S. Lucia la grazia della guarigione dalla cecità.
Anche se non c'è la certezza, è ipotizzabile che il terzo quadro realizzato dal Carnevale, possa essere quello della Madonna del Rosario.

S.Giovanni Battista addita il Redentore




Disegno preparatorio originale


S.benedetto Giuseppe Labre

Disegno originale preparatorio

Il Barone Giuseppe Antonio Rulli implora la grazia a S.Lucia, attr. Andrea Marchesani, metà dell'800                        










giovedì 1 febbraio 2018

Cattedrale di S.Giuseppe: I Santi che hanno illustrato alcuni aspetti della vita di San Giuseppe



Sulle pareti del transetto della Cattedrale di S. Giuseppe sono presenti quattro personaggi che hanno illustrato alcuni aspetti della vita di S. Giuseppe, accompagnatida frasi in latino tratte dalle litanie a San Giuseppe: sulla parete di sinistra sono presenti San Bernardino da Siena, con la scritta Joseph, spes aegrotantium (Giuseppe, speranza dei malati) e San Giovanni Damasceno, con la scritta Joseph, solatium miserorum (Giuseppe, sollievo dei miseri). In realtà, sullo spolvero originale realizzato dal Carnevale è rappresentato Sant'Isidoro di Siviglia. Successivamente, o in fase di realizzazione, probabilmente è stato deciso di rappresentare San Giovanni Damasceno, modificando la croce (presente nel bozzetto) con una pergamena.

Sulla parete di destra sono presenti S. Teresa d'Avila, con la scritta Joseph, amator paupertatis (Giuseppe, amante della povertà) e Sant'Ambrogio, Vescovo di Milano e Dottore della Chiesa, con la scritta Joseph, exemplar opificum (Giuseppe, esempio dei lavoratori).